Obiettivi
Pochi ambiti di vita hanno dinamiche così intense e veloci come quelle del retail, che è sempre in cambiamento, è costantemente influenzato dalle nuove abitudini dei consumatori, dalle tecnologie emergenti ed è soggetto molto sensibile a sorprese e discontinuità.
Nuove tecnologie dell’ultimo miglio, logistica, sostenibilità, e-commerce e nuovi mondi virtuali: sono forze guida destinate ad essere radicalmente trasformative? Quali sono i dati e lo stato dell’arte nell’adozione dei nuovi modelli di ricerca, di scelta e di acquisto da parte dei consumatori? Con quali prospettive? Questi alcuni dei punti chiave su cui si rifletterà.
Durante questa sessione navigheremo attraverso i tanti hype per comprendere gli autentici trend di lungo respiro, esplorando in profondità le connessioni tra essi ed i megatrend demografici e tecnologici che impattano il mondo della vendita al dettaglio e più in generale dei consumatori.
A chi è rivolto
Capi azienda, amministratori delegati, direttori generali, CFO, CRO, direttori e manager con funzioni che hanno per oggetto lo sviluppo di strategie e decisioni sul futuro dell'azienda, sul design di nuovi prodotti e sul rapporto con i consumatori di domani.
DOCENTE

ANTONIO FURLANETTO
Scrisse il primo articolo sul rischio nel 1996 per la rivista aziendale della compagnia di assicurazioni per cui lavorava e, anche se non divenne un best-seller, fu il primo segno di quell’interesse curioso di sapere “cosa succede se…” che non si è mai spento. Anche calcolare riserve per sinistri catastrofali di responsabilità civile lo ha spinto a gettare lo sguardo oltre il presente.
Trentino di adozione ma triestino di nascita, si è portato dietro una fatale passione per la cultura tedesca e quella slava, finendo per specializzarsi nel problem solving transnazionale dove culture aziendali, giuridiche ed economiche differenti sono spesso in conflitto.
Ha studiato presso le università di Trieste, Berlino, Lubiana e Genova (Responsabilità civile).
È anche manager, traduttore professionista ma, cosa più rilevante, ha guardato un “cigno nero” negli occhi e quindi può parlarne con cognizione di causa. Lavorando per -skopìa ha reimparato a studiare e si è innamorato delle “linee del tempo” e dei macrotrend.