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Sbagliare senza imparare non ci portera' da nessuna parte

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Introduzione

Il fallimento intelligente come presupposto del successo richiede che un errore commesso non venga nascosto o anche lasciato correre, ma venga invece analizzato, capitalizzato e condiviso per renderlo fecondo.

Una conversazione con un bambino di cinque anni ispirò il modello Lean Manufacturing ed il sistema Total Quality Management attraverso cui Toyoda Sakichi rivoluzionò radicalmente l’industria manifatturiera mondiale.

Enzo Ferrari invece, celebrava gli errori da non ripetere esponendoli in una vetrina della sua sala riunioni che qualcuno chiamava simpaticamente "Sala degli Orrori".

Questi e molti altri esempi evidenziano solo una parte della sfida a cui oggi le organizzazioni devono rispondere per imparare valorizzare il potenziale evolutivo degli errori corretti.

Obiettivo

Esplorare architetture organizzative, processi e modelli referenziali che incoraggiano i fallimenti intelligenti e ne capitalizzano i risultati.

I temi trattati

La cultura del fallimento intelligente non è appannaggio esclusivo delle start up, ma un fattore strategico alimentato da una pluralità di fattori che esprimono forme di attivazione secondo una grammatica condivisa. Tali fattori sono riconducibili ad una leadership che coltiva un clima di “sicurezza psicologica”, a dei processi che favoriscono cicli virtuosi di apprendimento ed a meccanismi di comunicazione che favoriscono la diffusione del know-how acquisito.

Questa attività fa parte di:

PERCORSI

Sbagliando è successo!

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