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Presenza

La liberta' nelle scelte

Ispirazioni antiche per vivere consapevolmente emozioni e decisioni

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Contesto e opportunità

Colui che ha l’animo libero dal turbamento, pur in mezzo ai dolori,

e va esente da desideri violenti, pur in mezzo ai piaceri,

colui che è libero da passione, paura e collera, ha il nome di uomo fermo di spirito.

[Bhagavad Gita II, 56]

 

Nelle diverse pieghe che la vita prende, accade di dover trovare un equilibrio sottile nel momento in cui affiora un problema, bilanciando le emozioni che porta con sé e il desiderio di prendere una decisione in modo libero e consapevole perché quel tema sia “definitivamente” risolto e la strada che la soluzione apre sia orientata, nel rispetto del valore dell’esperienza, a favorire un processo evolutivo.

A livello professionale più aumentano le responsabilità di ruolo (e le leve di azione che ne derivano) più al momento della decisione conta unire diversi aspetti: dal completo presidio delle implicazioni tecniche, alla personalità e allo stile manageriale di chi ne è coinvolto. Elementi come emozioni, pregiudizi, strutture mentali sono solo apparentemente fuori dal perimetro: la loro presenza preclude la piena libertà di scelta.

L’asticella si alza di fronte a sfide e cambiamenti radicali: lo sviluppo di un progetto non va nella direzione auspicata, si è di fronte a scelte “scomode”, ci si ritrova in stallo o messi alla prova da un evento inaspettato che ha determinato modifiche strutturali. Lo stesso vale per l’impresa: le situazioni di discontinuità di assetto e Governance, i delicati passaggi generazionali, ma anche tutte le volte in cui è necessario generare consenso tra portatori di interesse con profili assai diversi.

Assicurarsi che tutti gli elementi con potenziale impatto siano percepiti, lasciare che le condizioni opportune maturino, sondare le intuizioni e aprirsi ai “suggerimenti” della propria coscienza può fare la differenza.

Obiettivi

  • Indagare il valore delle emozioni, sviluppare consapevolezza della propria natura e delle risorse potenzialmente a disposizione nelle circostanze che ci vedono attori.
  • Ritrovare l’attitudine a fluire e consolidare la capacità di governare la complessità.
  • Rafforzare la capacità di rendere i processi decisionali efficaci e costruttivi, anche attraverso un sistema di relazioni di valore.
  • Integrare le modalità di risoluzione dei problemi, delle situazioni di stallo, delle dinamiche conflittuali.
  • Attingere alla dimensione spirituale come innovativo schema di lettura e di azione di fronte a cambi di ruolo e di responsabilità.

 

Metodologia didattica

Il corso prevede una giornata in presenza e, per chi lo desidera, a valle, un incontro one-to-one con il relatore, online, della durata di un'ora.

Modalità di lavoro: letture di estratti dei testi di riferimento e suggerimenti di possibili interpretazioni sono intervallati da occasioni di condivisione del proprio vissuto, spazi per porre domande e inviti a dialogare. A corredo potrebbero essere proposte alcune pratiche di pratyahara (ritrazione dei sensi).

I temi trattati

 

  • Una premessa sui principali testi di riferimento: la Bhagavad Gita e gli Yogasutra.
  • Gli elementi nascosti che condizionano le decisioni: emozioni, pregiudizi, esperienze; i guna (elementi costitutivi primari) e la personalità.
  • Le possibili risposte
    · l’impossibilità della rinuncia e il vincolo a operare;
    · il desiderio di certezza e l’illusione del controllo;
    · l’azione consapevole e libera.
  • La completezza e la coerenza dei processi decisionali (livello individuale).
  • Riduzione del conflitto, generazione di consenso, comunicazione (livello collettivo).

 

Questa attività fa parte di:

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